Sistema tutor autostrade spento: quali le conseguenze?

È stato definitivamente spento il sistema di tutor per il controllo della velocità, dato in gestione alla Polstarda da Autostrade per l’Italia (ASPI).

Alle porte di una stagione estiva ricca di esodi vacanzieri, Autostrade per l’Italia si è vista costretta a spegnere il dispositivo copiato da un regolare brevetto depositato italiano.

Per chi si fosse perso l a vicenda, Il contenzioso tra ASPI e l’impresa italiana Craft inizia nel 1999 quando l’ideatore e detentore del brevetto, Romolo Donnini, propone la sua invenzione ad Autostrade per la cifra di 1,5 milioni di euro, ma – come lo stesso inventore ha dichiarato di recente – ASPI avrebbe fatto una controproposta di 1/10, mettendo sul tavolo solo 150 mila euro. E’ facile immaginare come quell’accordo non abbia mai avuto un seguito finché Donnini si accorse che qualche anno dopo Autostrade ha brevettò un sistema che si sovrapponeva al suo per funzionamento e lo brevettò col nome Tutor. Da lì il contenzioso è passato per diversi gradi di giudizio fino alla sentenzadi aprile 2275/2018 della Corte d’Appello che ha riconosciuto la paternità del brevetto alla Craft, ordinando la disattivazione ad ASPI delle telecamere.

Ora è in cantiere un nuovo progetto, chiamato SICVe PM, ma mentre si chiarisce la legittimità del nuovo sistema (molto simile al tutor già disattivato),  la polizia dovrà rimboccarsi le maniche con mezzi e strumenti sicuramente meno moderni.

Infine, c’è ancora da chiarire se saranno gli utenti della strada a pagare le conseguenze di un atto di negligenza edi ASPI nel caso sarà affidata alla Polstrada la fase operativa di dismissione del sistema messo al bando, con costi sociali non indifferenti.

Fonte: https://www.sicurauto.it/codice-della-strada/news/tutor-spento-e-ufficiale-tornano-gli-autovelox-mobili-sulle-autostrade.html

 

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